Su Strexiu.
Domenica 3 Aprile 2011.
Gruppo formato da: Giacomo, Giovanni, Laura, Matteo, Enrico/Samuele.
Ore 8.30 ci s’incontra sotto casa di Giovanni. Tutti arrivano abbastanza puntuali, e qualcuno addirittura in anticipo. Una volta che il gruppo è al completo, velocemente si caricano le auto e si parte per Domusnovas, dove si trova la grotta.
Dopo aver fatto una veloce colazione a Domusnovas verso le 10.20 siamo nei pressi della grotta, e finalmente possiamo parcheggiare le auto. Scarichiamo la roba e ci apprestiamo ad avvicinarci alla grotta, che si trova a meta di un monte ricoperto da fitta vegetazione. Ci aspetta una bella salita, che ci farà parecchio sudare!
Dopo una bella camminata di 20 minuti e più, si arriva all’ingresso della grotta. Ci mettiamo l’attrezzatura ed entriamo in grotta. Era ora! 🙂
Prima di entrare però, ci mettiamo una calza in testa come se fossimo dei rapinatori!
Motivo?
L’ingresso della grotta generalmente si presenta come un cunicolo pieno di moscerini che si attaccano al volto dando molto fastidio. Una volta entrati però, ci rendiamo subito conto che questa volta la grotta è priva di moscerini. Superato l’ingresso, ci leviamo velocemente la calza dalla testa, e Giovanni si appresta ad armare il primo pozzo che dobbiamo affrontare.
Un volta fatto questo ci si cala tutti nel pozzo, e poi si affrontano una serie di diaclasi in discesa, sempre con i nostri indispensabili zaini pieni d’attrezzature e cibo al seguito.
Dopo un po’ di queste diaclasi arriviamo ad uno stanzone chiamato “stanza del riposo” (se non mi sbaglio), dove appunto anche noi ci riposiamo un attimino, e ne approfittiamo per bere.
Si riparte tutti insieme, e dopo aver fatto ancora un po’ di metri, per quanto mi riguarda, trovo una cosa che non avevo mai affrontato prima. Dopo aver fatto una discesa di sabbia a pancia a terra perché il soffitto della grotta è molto basso, trovo quello che viene chiamato il “sifone di sabbia”. Si presenta come un cunicolo ricurvo abbastanza stretto, il cui pavimento è fatto di sabbia. Prima di buttarci dentro però ci infiliamo la mascherina per non inalare troppa polvere durante il passaggio del sifone.
Il sifone viene superato facendo un po’ di fatica fisica, anche perché oltre noi, dobbiamo far passare gli zaini. Cosa non sempre facilissima.
Superato il sifone si continua la progressione in grotta, fino ad arrivare a dei traversi, che si fanno con la schiena appoggiata alla roccia e puntando i piedi sulla parete opposta. Superati anche questi traversi continuiamo a piedi la nostra progressione, fino ad arrivare ad un altro pozzo. Questo anche più profondo del primo! Ci caliamo, e quando siamo tutti giù continuiamo per un breve tratto ad avanzare nella grotta, fino ad arrivare al fondo di pozzo di cui ci avevano spesso parlato soprannominato “l’empire”.
E’ davvero grande, e alzando la testa non si vede l’inizio, ma solo migliaia di gocce d’acqua che cadono da su. Dalla parte alta del pozzo cala una corda, ma non saliamo, anche perché Giovanni ci dice che ancora non si è finito di esplorare!
Il tempo di mangiare qualcosa e incominciamo a tornare indietro, sempre ricordandoci di disarmare tutti i pozzi e le calate che avevamo armato. Nonostante la fatica dell’andata il ritorno sembra più facile e meno faticoso, e si procede più agevolmente.
Dopo aver fatto tutto il percorso a ritroso, finalmente si esce! Dopo circa 8 ore in grotta si è fuori, e qui per quanto mi riguarda c’è una delle parti più belle di queste escursioni!
Cioè, l’uscire dalla grotta e trovarsi nel mezzo del bosco con la notte che è gia arrivata da un pezzo.
Percorriamo il sentiero nel bosco, fino ad arrivare alle auto dove ci cambiamo, e dove accendiamo un fuoco per arrostire e mangiare.
La nostra escursione finisce qui, infatti, dopo aver ritirato le ultime cose saliamo in auto e torniamo a casa, stanchi morti ma molto soddisfatti della nostra escursione!
Ringrazio tutti i presenti per la bellissima giornata passata insieme e per la loro infinita disponibilità!
Grazie a tutti. 🙂
Giacomo