Una piccola relazione dell’escursione alle splendide cascate di Muru Mannu, che con un salto di 74 metri, sono le più alte dell’Isola.
La cascata si trova nel complesso del Monte Linas, in territorio di Gonnosfanadiga quasi al confine con i territori di Domusnovas e Villacidro e la sua base è facilmente raggiungibile seguendo unl sentiero che parte dalla foresta demaniale di Monti Mannu, ma la nostra escursione prevede di arrivare alla cascata dall’alto.. e discenderla in corda doppia.
Seguiamo quindi il sentiero CAI contrasegnato col numero 113 che va verso un’altra splendida cascata, quella di Piscin’Irgas.
Il punto di partenza è segnato dall’incrocio tra il Rio d’Oridda e il Rio Cannisonis. Da qui una ripida mulattiera sale in mezzo al bosco di lecci sino ad uno spiazzo panoramico dalla quale è visibile in tutta la sua bellezza la cascata di Piscin’Irgas.
Questa crea una bella pozza d’acqua dopo un salto di oltre 40 metri. Invece di scendere alla sua base proseguiamo in cresta allontanandoci verso destra dal punto panoramico.
Dobbiamo trovare un sentiero per scendere lungo il canale Monincu a monte delle cascate di Muru Mannu. La giornata è splendida ed il sole si fa sentire visto anche il carico delle corde.
Troviamo finalmente un punto dal quale possiamo scendere giù e come si dice in gerco tecnico “sirboniamo” verso l’acqua…. ed inizia il divertimento…
I più temerari, dopo qualche zappulata a causa delle rocce scivolose, si lanciano nella prima pozza d’acqua seria che incontriamo.
Proseguiamo tranquilli e spensierati, zappulate a parte, verso il primo saltino di circa 20-30 metri. Ci fermiamo e i più esperti armano il salto. Il dramma è cercare di mettersi la muta che non ne vuole sapere assolutamente di collaborare all’operazione. Una faticaccia insomma. Durate la discesa il guanto della mano destra decide di infilarsi dentro il discensore e mi obbliga a strapparlo perchè mi blocca la corda e nn riesco a scendere.
Dopo esser scesi tutti, si recupera la corda e ci prepariamo ad un altro piccolo salto invece, di colpo appare ciò che fa affiorare nei più un pò di timore…
Gli esperti del gruppo armano la discesa.. ci aspetta una parete verticale di 74 metri. Tutto è pronto e il gruppo inizia la discesa. Qualcuno viene assalito dal panico ma ormai c’è poco da fare se nn scendere. Io sono il penultimo ed ormai inizia a fare freschetto ed il sole sempre più velocemente va giù. Scendo con con l’acqua che mi avvolge… l’adrenalina si fa sentire. Supero un primo terrazzino e da qui in poi cerco di rimanere il più possibile perpendicolare con i piedi alla ripida parete granitica. Non nego che ho iniziato a guardare in basso solo gli ultimi 30 metri dove i miei compagni di avventura stavano con gli occhi all’insu… gli ultimi metri sento che mi gridano di stare attento perchè la corda finiva prima della pozza d’acqua. Tra il frastuono della cascata e le loro urla capiscoche dovrò fare un saltino di 2 metri e finire nella pozza d’acqua che fortunatamente risulta essere sufficientemente profonda. Sono giù ed esco dall’acqua per togliermi la muta e godermi la discesa dell’ultimo del gruppo.
Un’esperienza fantastica… purtroppo l’ultima foto non rende per niente la maestosità della parete..
Con i piedi fradici ma contenti facciamo il semplice sentiero CAI, segnato col numero 109, che ci riporta alle macchine, dove accendiamo un bel fuoco, ci mettiamo degli abiti asciutti e ci cuociamo due belle salsicce innaffiate con nepente… cosa chiedere di più?
Alessio Scalas