Scoperti nuovi percorsi nella grotta di Gana ’e Gortoe

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Gli speleologi sono al lavoro per esplorare la cavità che si trova vicino al centro abitato, periferia nord. Un impegno portato avanti assieme ai componenti della società che gestisce il sito.

Fino a un mese fa si pensava si estendesse fino a 900 metri, ora la grotta di “Gana ’e Gortoe”, che si trova a ridosso dell’abitato di Siniscola, alla periferia nord della città e a due passi dalla trafficatissima via Olbia, si sta rivelando assai più ramificata rispetto a quanto si credeva in passato. Grazie al lavoro svolto da un’équipe di speleologi, sono stati scoperti nuovi percorsi incanalati per oltre due chilometri fino ad arrivare ad una
seconda imboccatura verso l’esterno.

MIRACOLO DELLA NATURA.
Cunicoli ed anse che fino a ora avevano nascosto delle camere di rara bellezza stracolme di stalattiti e stalagmiti.
Il tutto era rimasto nascosto all’occhio dell’uomo da una piccola frana che ostruiva un passaggio rimasto da sempre segreto. È bastato rimuovere quei pochi detriti per rinvenire l’imboccatura di un prolungamento dell’insenatura. Una scoperta che secondo gli esperti potrebbe avere dei risvolti importantissimi per un eventuale sfruttamento del sito a scopi turistici anche per la sua felice posizione.
Da quattro anni a “Gana ’e Gortoe” si sta lavorando per rendere più fruibile la grotta attraverso visite guidate ma limitate a poche centinaia di metri visitabili. A operare è la società Lea Hydromantes composta da Giovanni Mele, Maria Luisa Mason e Manuela Mulargia che finora hanno portato all’interno dell’insenatura circa 2 mila visitatori. Più che altro alunni delle scuole locali, che qui hanno fatto diverse escursioni;
insieme a qualche abitante del posto e a pochi turisti particolarmente interessati ai siti naturalistici.

IL PROGRAMMA.
L’obiettivo è quello di far diventare la grotta una grande attrattiva nel mercato delle vacanze e per questo i componenti del sodalizio, insieme a Speleo Club di Nuoro e Speleo Club di Oristano, stanno continuando a esplorare le insenature alla ricerca di nuovi percorsi. «Alla pari di altre grotte che si allungano nel ventre del Montalbo, come Sa Conca e Locoli, Sa Prejone e s’orcu, Elene Portiche, anche Gana ’e Gortoe si sta rivelando ricca di sorprese – dice Giovanni Mele, che è anche presidente del centro di educazione ambientale di Santa Lucia -.
Di recente, durante una delle perlustrazioni sono state rinvenute delle ossa animali che abbiamo mandato ad analizzare. Stiamo attendendo i risultati».

LA STORIA.
Durante la seconda guerra mondiale “Gana ’e Gortoe”aveva avuto un ruolo importante a difesa della popolazione come rifugio antiaereo, ma la grotta era stata abitata dall’uomo in epoche antichissime, come ha dimostrato il ritrovamento di numerosi reperti di vasellame. Le nuove scoperte potrebbero arricchire ulteriormente le informazioni già in possesso degli esperti da mettere poi a disposizione del pubblico. «Stiamo
già pensando ad iniziative che possano valorizzare questo patrimonio naturalistico – afferma l’assessore comunale all’Ambiente Danila Pusceddu, che sta seguendo da molto vicino l’attività di esplorazione -. Come amministratori comunali siamo molto interessati alle novità che stanno emergendo dagli studi dei speleologi, anche perché mettono le basi a uno sfruttamento del sito per scopi turistici e quindi di attrazione verso la nostra cittadina».

LE FOTO.
I nuovi tratti appena scoperti restano però off-limits per i visitatori perché poco accessibili, ma per superare questo limite si sta già pensando a esporre, nella parte visitabile della grotta, una serie di foto che facciano
conoscere al pubblico le straordinarie bellezze che si nascondono nelle profondità dell’insenatura.
Le idee non mancano, insomma, e le proposte sono tante. «Esistono diversi progetti che si basano sulla valorizzazione di “Gana ’e Gortoe” – continua l’assessore Pusceddu -. Ce n’è uno per esempio che, attraverso un sentiero, punta a collegare la grotta a Monte Idda dove si erge la statua della madonnina in modo da creare una sorta di balcone naturale da cui poter ammirare tutta la città e, in lontananza, anche una parte del
nostro litorale».

Fabrizio Ungredda (unione sarda)

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