Eh a giudicare da dolori si!
Gia all’uscita della grotta non riuscivo a coordinare più le gambe, ma dopo poche ore godevo di una perfetta rigidità plumbea.
Ma andiamo per ordine…..
Giovedì, in preda a delirio festivo, in un impeto di sportività chiedo ai responsabili delle uscite usc: – avete qualcosa in programma? – ingenua.
Dapi mi dice che un gruppo sarebbe andato a Domusnovans e un altro piccolo gruppetto a Su Palu, e dato che Domusnova l’ultima volta mi era costata una risalita di 40 mt…. e non avevo la più pallida idea di dove e cosa fosse Su Palu, ho pensato:
– no, questa volta non mi fregano, mo vado a passeggiare ……….. – MI SBAGLIAVO!
Chiamo Pierpaolo e gli chiedo se potevo andare con loro e se la grotta era alla mia portata….
Da qui si evince che l’essere umano è molto più stupido di una cavia da laboratorio, (o forse lo sono solo io), che impara dagli stimoli negativi e evita il dolore non ripetendo un dato comportamento o un’azione…..
IO DEVO SMETTERE DI CHIEDERE A PIERPAOLO.
Lui mi dice con fare evasivo ma con la sua solita sicurezza:
– si, non dovresti avere problemi, il pezzo peggiore è un “sifoncino” dove se c’è acqua ci si bagna, ma poco…. Poi è solo una lunga camminata, ma si arriva al campo e ci si riposa.
P U N T O !
Ora chi conosce la grotta in questione, capirà quanto quest’uomo meriti di inciampare col culo su un senegalese appena uscito di galera dopo una breve pena di dieci anni per violenza carnale su animali……
Chi non conosce la grotta sappia, che quella presunta “passeggiata” presenta difficoltà tecniche e richiede una preparazione fisica, resistenza ed elasticità notevoli, peggio di una notte con Alvaro Vitali….. e altrettanto devastante.
Ci organizziamo, appuntamento in sede….. due saluti, auguri tardivi, e io faccio la prima domanda:
– allora non è una grotta incasinata?
Silenzio, tutti tentano di evitare il mio sguardo.
– Dai, non scherziamo…… e Pierpaolo immediato:
– Dai andiamo che si fa tardi, non preoccuparti, ti spieghiamo le cose man mano.
Partiamo…. e lungo strada inizio a chiedere a Nicola, che era in macchina con noi, lui capisce dalle mie prime domande, che io della grotta non sapevo proprio nulla!!!!
Ma per non creare panico usa la “Tattica Serri”
– Mahhhhh, nohhh,……. Mmmmmm ……. bello questo cd chi sono?
Insomma
Arriviamo alla grotta, ci vestiamo facciamo i sacchi e andiamo…
All’ingresso si accorgono che avevo portato il sacco speleo e una sorta di borsa della spesa… ingenua e convinta di fare una bella mangiata…. Ridono, mi smistano il tutto , lanciano il mio zainetto vuoto da un lato e mi spingono in un buco polveroso, che poi diventa una specie di stretta fessura che scende…. e scende….e scende……………. fino al famigerato “salto Ibba”.
Ora capirete che all’inizio di una grotta, si è sempre tutti felici e carichi, poi io ero particolarmente entusiasta, perchè era la mia vera prima grotta extra corso, era pure famosa….
Dunque mi sono lanciata tutta infogata…. Senza pensare che da li dovevo pure risalire!
Passato questo, preparano me e Claudia al famigerato “bagnetto”, che purtroppo è arrivato molto prima di quando mi aspettassi, ma non perchè siamo arrivati velocissimi al sifone, solo perchè sono stronzi e noi che pensavamo di essere le “Reginette degli Abissi”, ci siamo spavaldamente offerte di passare per prime!!! FANGULASCHHH !
Passato il “sifone”, (quello vero), comincia il divertimento…..
E’ obbiettivamente una grotta fantastica, soprattutto per gli amanti dell’acqua…. Salti in corda suggestivi, cascate, laghetti, torrenti , canaloni, scalatine, rocce lisce, rocce appuntite, limo scivolosissimo….. e…… gia prima dei traversi, lanciavo le gambe sulle rocce e mi sbattevo dappertutto, non per incuria, ma semplicemente ormai ero cosi dolorante e stanca che un livido in più non faceva differenza!!!
E poi i T R A V E R S I !
TARATATAAAAAAAAAA TRAAAAAAAA (troddio del terrore)
Io gia mi cago solo al semplice nome, ma affrontarlo dopo 3 ore di camminata mista, con un cacchio di sacco pieno d’acqua in spalla, tutta bagnata e tremolante…..NO.
Ho impiegato 5 minuti per decidermi fare quella spaccatina….. il momento più lungo della mia vita è stato quando mi sono sporta sul vuoto per appoggiare la mano sulla parete opposta, che sembrava lontana chilometri….
Poi il resto è scivolato via…. Anche perchè il resto è correre il più in fretta possibile chini in un fiume…..
Ma vi assicuro che vedere il lago è stato una più che adeguata ricompensa.
Abbiamo fatto il campo, l’altra Reginetta e io ci siamo rifiutate di proseguire, gettando Pierpaolo nel più profondo sconforto, infatti disperato, ha proseguito…. e Nicola, che a differenza di noi altri ha una coscienza, lo ha accompagnato. Era l’immagine di un uomo distrutto.
Abbiamo cenato, fatto i lettini, chiacchierato.
Il campo è bellissimo, trovi dai materassini ai palloni da calcio, teli termici, fornelli, bombole, tampax, è molto confortevole. Claudia, che mi iniziato alla pratica dell’insalata di tonno, mi ha fatto notare che in grotta riesci a nutrirti con cose tipo la zuppa di fagioli knor….. scaldata direttamente nella sua confezione sul pentolino… o la zuppa di funghi liofilizzata, o la semplice simmental in gelatina…… cose rivoltanti…. che gusti come se fossero la quinta essenza della bontà.
E io ho pensato: cavolo bella osservazione, Claudia è toga, la conosco poco ma sembra in gamba e molto simpatica, …… per un attimo la ho considerata una persona razionale, capace di pensieri acuti…. Poi l’ho vista saltellare per la grotta con in dosso il saccoapelo dato che era priva di pigiama e mutande, ma intesta aveva una ciccia…
Poi sono svenuta
Ho sognato che una tigre era entrata in grotta e tentava di ucciderci, che la grotta si allagava, che scivolavo dai traversi su una stalagmite….. insomma, bella nottata di riposo.
L’indomani il pensiero che tra 5 ore sarei stata in una calda auto verso un bar con una birra… mi ha dato il minimo di carica per ripartire….. ma poi qualcuno ha pronunciato la parola “TRAVERSI” rievocando nella mia mente cose che tentavo disperatamente di rimuovere… risultato:
– non so se per effetto delle due scatole di insalata di tonno mangiate e cena, dei biscotti al cioccolato, o per semplice terrore…. Ho mollato un “matitone” da chilo su cui c’era abbastanza spazio per scrivere – FRANCESCA BIONDO E’ STATA QIU, cosa che ho scritto.
E mentre partorivo, sola nel buio più assoluto, una luce è apparsa a pochi metri da me, una figura mistica col corpo da cane e la faccia da coyote si è fatta avanti e mi ha parlato:
– Biondoz, tu ce la farai, tu supererai i traversi, tu uscirai……… ma ora prendi un masso e gettalo su quello stronzo!
E io ho sussurrato con un filo di voce……..
– Anche tu conosci Pierpaolo?
– NOooo , q u e e e e l l o s t r o n z o !!!
Ed è scomparso nel buio guardandomi e scuotendo lentamente la testa.
Dopo questa notizia incoraggiante, mi sono riunita al gruppo e vvia verso casa.
Come aveva detto il Coyote, sono riuscita a superare ogni traverso, ogni salto, ogni roccia trascinandomi dietro il sacco, senza chiedere aiuto e tutta orgogliosa, dopo vari passaggi in acqua gelida, cosa che ha miracolosamente ridonato a me e a Claudia la verginità, sono arrivata al salto ibba….
Ora se posso esprimere un inesperto e personalissimo parere sulla grotta, la vera difficoltà è proprio qui, sono quei 20 cagatissimi e odiosi metri che fai stanco, bagnato, affamato, dopo poche ore di sonno, con i sacchi pesanti che ti penzolano e si incastrano ovunque, quando sembri arrivato le pareti si stringono ancora e ….. capisci esattamente cosa deve aver pensato il cavallo-attore più famoso del mondo:
– iiiiiiiiiiiiihhhhhhhiiiii da li non ci passo!!
Ma poi ci passi, frastimando il mondo, il sacco, te stesso per essere sceso li, rivivendo con la stessa precisa tempistica la tua nascita, ma con molto più dolore questa volta.
Per fortuna al rientro ci siamo premiati con un tour dei migliori bar che l’orientale possa offrire….
Dopo tutto, questa grotta mi ha fatto riflettere….
Stesa al buoi, al campo, col rumore della cascata, ho pensato che in fondo la speleologia doveva aver a che fare col dare sfogo ad un ancestrale ricerca di protezione, cosi la grotta, come una madre, ti avvolge, calda, sicura, ti protegge dagli animali, ti da riposo…….
Ma allora che cazzo ci facevo io sdraiata all’umido in riva a un lago sotterraneo, totalmente livida, terrorizzata e circondata da 5 animali che russavano, scoreggiavano e chissa cos’altro..??
Dunque devo aver sbagliato ancestralità!
Comunque…………..
Grazie U.S.C. per queste meravigliose opportunità, grazie a Nicola, che è sempre paziente, a Stefano, che mi ha prestato il sacco a pelo, a Fabrizio che si è offerto di portare i nostri sacchi quando ha visto che stavamo per morire, a Claudia che ha condiviso con me questa esperienza allucinante e anche se è un fetido bastardo, grazie al nostro Guru, Pierpaolo.
Biondoz
P.s. dato che il sacco deve essere il più leggero possibile, è fondamentale portare il minimo indispensabile, viveri leggeri, un cambio asciutto, buste di plastica e carburo o batterie sufficienti, acqua, cioccolato, attrezzature supplementari minime per la sicurezza e un completino da coniglietta, che in grotta serve sempre e un paio di infradito!