Si torna alla Rolfo dopo il corso di novembre. Gruppo formato da: Alessio, Stefania-Alessia, Stefania P, Andrea-Zippo, Samuel-Enrico, Giovanni-Ego, Laura-Radio, Barbara, Claudia-WonderWoman-Dumbetta-Indomabile ecc ecc ecc 😛 , Elisabetta-Cuttering, Riccardo, Matteo, Davide-Sandokan, me medesimo, più una rapida comparsa (e scomparsa) di Luca-Rambo-Ego 2.
Tra chi parte da Cagliari e chi ha dormito in zona Sa Crovassa, alle 10.45 siamo pronti di fronte all’entrata; sporco corridoio a L che, per fortuna, questa volta non presentava la solita pozzanghera maledetta.
Con Alessio e Laura come armatori, la via è aperta e si risale uno dopo l’altro il fornello che ci porterà nel vero ambiente ipogeo! Alla prima corda (del cui armo già presente, è meglio non parlare!) troviamo Silvestro Papino, che ci priva della sua compagnia in grotta per andare a cercare una macchina fotografica scomparsa.
Dopo qualche difficoltà nell’armare la via USC, scendiamo tutti più o meno rapidamente e arriviamo là dove il corso 2010 si fermò.
Finalmente oggi sono riuscito a provare il baricentrico e a fare tutta la grotta col sacco, grazie ai moschettoni gentilmente offerti da Radio :).
Dopo interminabili ore di fatiche, pause, merende, passaggi scomodi, di fronte a noi si apre uno spettacolo indescrivibile: il meandro del fiume, perfetto con la sua colorazione blu a venature bianche, con le sue stalattiti e stalagmiti, le pozze, le cascate, i cunicoli nascosti e la sua enorme estensione. Qua il gruppo si divide: alcuni si fermano prima di bagnarsi nell’acqua, altri proseguono lungo tutto il percorso del fiume. Seguendo deviazioni e percorsi alternativi, si vengono a formare due gruppi: 1) Alessio Alessia Davide Giacomo (credo). 2) Giovanni Matteo Riccardo Zippo Stefania Francesco.
Noi del secondo gruppo, proseguiamo fino al punto in cui il cammino diventa veramente stretto e là due coraggiosi esploratori, tolti i ferri del mestiere, si infilano in stretti passaggi, proseguendo per una lunga ora fino ad una stanza più grande, con resti di un qualche fuoco e grosse centine in legno. E mentre Matteo e Giovanni arrivavano al punto in cui, secondo ciò che ci dice Silvestro, è la fine del rilievo, noialtri fermi in una stanzetta facciamo
scorrere questa interminabile ora chiaccherando e giocando col fango (vero Andre???).
Tornati Gio e Matte, visibilmente stanchi per l’esplorazione, dopo qualche foto, riprendiamo il cammino verso la superficie chiedendoci se i nostri compagni siano preoccupati o meno e ,dopo una bella corsetta (solo 17 minuti per ripercorrere tutto il fiume [Richi ha avuto ragione 😛 ]), scopriamo con piacere che Ale è tornato giù per vedere quanti e come eravamo!
Risaliamo. Traffico in corda, quindi lunghe attese. Richi deve disarmare. La risalita è lenta, siamo stanchi e i più sono infreddoliti. Arriviamo al fornello, scendiamo (e noto quanto malamente si pieghi, mentre scende Stefania, la barra di metallo a cui sono rinviate le corde). Quella corda fangosa non è per niente simpatica, è troppo rapida e decido di scendere
con tutte e due le mani al di sotto del discensore. Aspettiamo che Richi e Gio finiscano il loro lavoro e usciamo (rimasti ormai in quattro) dalla galleria!
Ovviamente poi fuoco, mangiare, bere, compagnia e poi si torna verso la strada di casa.
Prima guida fuori città con Lau a tenermi compagnia in auto =) oh, non ha smesso un attimo di parlare! Un allorio inimmaginabile 🙂
Una grotta bellissima, forse troppo fangosa ma non si può sempre avere tutto 🙂
Foto: Alessio Scalas, Matteo Marci